La Viola ucriana simbolo della biodiversità siciliana

La Viola ucriana (nota anche come Viola degli Iblei) è una specie di viola che cresce principalmente nella zona della Pizzuta, una delle vette dei Monti Iblei, significativa per la flora locale. È una specie rara e specifica del territorio siciliano, tanto che il suo nome “ucriana” deriva proprio dalla sua distribuzione geografica nell’area montuosa dell’Ucria, nel cuore degli Iblei.

Questa pianta è considerata un endemismo siciliano, particolarmente presente nella Riserva Naturale Orientata Serre della Pizzuta, nei pressi di Piana degli Albanesi e Santa Cristina Gela. Scoperta e classificata nel 2004, la Viola ucriana è una specie rara e unica, distinta dalle altre varietà di viole per le sue caratteristiche morfologiche e genetiche. Difatti studi approfonditi hanno dimostrato che questa pianta non appartiene a nessun’altra specie conosciuta in precedenza.

La sua scoperta ha suscitato grande interesse per il valore scientifico legato alla sua rarità, alla sua unicità evolutiva, e al suo ruolo come simbolo di biodiversità mediterranea.

Proprio a causa della sua rara distribuzione e della vulnerabilità derivante dalla sua limitata area di crescita è considerata una delle specie più minacciate e a rischio di estinzione nell’area mediterranea che è confinata ai Monti Iblei, in particolare alla zona del Monte Pizzuta.

Caratteristiche

La Viola ucriana è una pianta erbacea perenne della famiglia delle Violaceae. Si distingue per i suoi piccoli fiori di colore giallo intenso, un tratto peculiare che la differenzia da altre specie di viole solitamente caratterizzate da tonalità viola o blu. Le sue foglie sono di forma ovale e ricoperte da una leggera peluria, mentre in generale la pianta è bassa e compatta, adattandosi perfettamente ai terreni rocciosi e calcarei della sua area di diffusione.

Habitat e distribuzione

Cresce esclusivamente in un’area limitata della Sicilia occidentale, con una distribuzione di appena 0,2 km². Vive ad altitudini comprese tra 900 e 1.300 metri, prediligendo le rupi calcaree e le fessure rocciose esposte a nord. Il suo ambiente naturale è caratterizzato da condizioni climatiche rigide in inverno e aride in estate, rendendola una specie estremamente adattata a condizioni difficili.

Conservazione e minacce

Proprio a causa della sua rara distribuzione e della vulnerabilità derivante dalla sua limitata area di crescita è considerata una delle specie più minacciate. Le principali minacce includono:

  • La perdita dell’habitat a causa dell’erosione del suolo e dell’alterazione del microclima;
  • La raccolta indiscriminata da parte di collezionisti e appassionati di botanica;
  • Il cambiamento climatico, che può alterare il delicato equilibrio del suo ecosistema.

Per proteggere questa specie, sono stati avviati programmi di monitoraggio e conservazione all’interno della Riserva Naturale Serre della Pizzuta. Inoltre, gli studiosi stanno lavorando a progetti di riproduzione in ambienti controllati per garantire la sopravvivenza della specie.

Riflesso di un ecosistema sano

La Viola ucriana fa parte di un sistema ecologico complesso, che include altre specie di piante, animali e insetti che coesistono nell’ambiente montano. Il benessere di questa pianta è un riflesso della biodiversità complessiva di un ecosistema sano: una diminuzione della sua presenza può indicare che l’equilibrio naturale della zona è in pericolo, mentre una popolazione sana suggerisce che l’ecosistema è in buone condizioni. La Viola ucriana richiede habitat umidi e ben drenati e prospera solo in ambienti montani che non sono stati gravemente alterati dalle attività umane. Per questo, la sua condizione ecologica può fungere da “termometro” per monitorare la qualità e lo stato di salute degli habitat naturali montani.